Paralimpiadi: storia, discipline, categorie di disabilità e molto altro sulla manifestazione sportiva più inclusiva del mondo.
I Giochi Paralimpici, chiamati anche Paralimpiadi, rappresentano l’universo sportivo parallelo delle più note Olimpiadi e furono disputati per la prima volta esattamente sessant’anni fa in Italia, a Roma. Come si capisce dal nome, e come tutti noi sappiamo, racchiudono alcuni dei maggiori sport praticati dalle persone disabili.
Entriamo però più nello specifico e diamo un’occhiata alle differenze con i Giochi tradizionali e agli sport estivi e invernali ammessi dalla Federazione.
Giochi Paralimpici: una storia di oltre mezzo secolo
Come abbiamo visto, le prime Paralimpiadi si tennero proprio qui in Italia, a Roma, nel 1960, subito dopo i Giochi Olimpici estivi. La manifestazione ottenne un discreto successo sia di pubblico che a livello sportivo, così venne replicata quattro anni dopo a Tokyo, in Giappone, e successivamente a Tel Aviv, in Israele. Nei decenni successivi le Paralimpiadi non furono più ospitate dalle stesse città che vedevano svolgersi Le Olimpiadi, almeno fino al 2002, quando fu sancita l’ufficialità per il Paese ospitante di accogliere entrambe le manifestazioni.
Differenze e somiglianza tra gli sport Paralimpici e quelli dei Giochi tradizionali
Ci sono sport che non differiscono affatto rispetto a quelli riservati alle persone normodotate, altri invece che necessariamente riservano caratteristiche distinte per adattarsi al tipo di disabilità. Per esempio il nuoto, il ciclismo e l’atletica Olimpici e Paralimpici sono molto simili, mentre altri sport soprattutto di squadra come la pallavolo, in calcio o il rugby differiscono non poco rispetto alle versioni per così dire tradizionali.
In tutto questo, ricordiamoci che ogni sport è diverso anche in base al tipo di disabilità: per fare un esempio, nel calcio a 5 paralimpico il pallone ha dei sensori sonori che le rendono udibile per le persone non vedenti, il campo è delimitato da barriere e l’orecchio diventa così più importante e sensibile del piede.
Categorie degli sport Paralimpici
La Federazione dei Giochi Olimpici per disabili raggruppa gli atleti in dieci differenti categorie, utili per decidere in quali sport sia consentito gareggiare. Alcune discipline sono aperte a più categorie (per esempio il ciclismo), mentre altre sono pensate esclusivamente per una categoria (calcio a 5 per non vedenti). Vediamo insieme quali sono.
La prima categoria riguarda la potenza e la funzionalità muscolare, alla quale fanno seguito la riduzione del movimento delle articolazioni, l’assenza di un arto o la lunghezza differente degli arti inferiori. Nelle categorie della Federazione Paralimpica troviamo poi i deficit muscolo-scheletrici che determinano la bassa statura, l’ipertonia e l’atassia. Infine le disabilità visive, uditive e intellettive.
Le discipline dei Giochi Paralimpici
Tra gli sport presenti ai Giochi Paralimpici possiamo anzitutto fare una divisione tra quelli estivi e quelli invernali. Tra i primi troviamo per esempio l’atletica, il badminton, le bocce, il canottaggio, il ciclismo su strada e su pista, il calcio a 5 e il goalball, tutti gli sport in carrozzina come il basket, il rugby, la scherma, il tennis e la pallavolo, ma anche il judo e il tiro con l’arco. Infine, per gli sportivi più tosti, il triathlon.
Gli sport invernali, per gli amanti delle basse temperature, sono invece il curling in carrozzina, l’hockey su ghiaccio, lo sci alpino e quelli nordico e di fondo, oltre allo snowboard.
I prossimi Giochi Paralimpici
Se l’ultima edizione dei Giochi estivi Paralimpici si è tenuta in Brasile a Rio de Janeiro nel 2016, e quelli invernali sono stati ospitati dalla Corea del Sud due anni dopo, quest’anno la manifestazione sportiva ha avuto uno stop a causa della recente pandemia di Coronavirus. Dovremo per forza aspettare un altro anno, precisamente l’estate del 2021, per tirare fuori dall’armadio la bandiera tricolore e fare il tifo per i nostri beniamini.
Nel frattempo, possiamo dare un’occhiata a qualche disciplina che non conoscevamo e avvicinarci a un nuovo sport, chissà che non troviamo quello che fa per noi… Sarà che da quando ho visto il tennis in carrozzina sono rimasto folgorato e mi è venuta una gran voglia di provarlo!