Percorsi dedicati, servizi accessibili, politiche di inclusione e soluzioni tecnologiche per la disabilità.
Le città di oggi non sono state pensate, in passato, per le persone con disabilità. L’attenzione al tema da parte delle amministrazioni è relativamente recente, così come le normative in materia architettonica, ma questa “corsa ai ripari” o le nuove soluzioni si rivelano molto spesso inadeguate per risolvere il problema.
Un miliardo di disabili nel 2050: le città devono adeguarsi
Se la sensibilità delle amministrazioni da sola non basta a dare vigore e velocità al cambiamento, forse potrebbe farlo la voce dei tanti portatori di disabilità che, entro il 2050, si stimano in un numero di persone che potrebbe raggiungere il miliardo in tutto il mondo. Facciamoci sentire!
Ostacoli architettonici e non solo
I problemi maggiori per i cittadini disabili sono gli ostacoli architettonici presenti in città, nei palazzi e negli uffici: ingombri, scale, mancanza di segnaletica speciale e percorsi dedicati, nei parchi come nelle strade, che si tratti di una passeggiata, del tragitto da casa a lavoro o per andare a fare la spesa. Senza parlare del problema delle buche e della scarsa manutenzione stradale…
Soluzioni tecnologiche e intelligenti
Alcune città americane hanno dato il via a un progetto innovativo che segnala gli ostacoli alle persone disabili, aiutandoli nella navigazione, per esempio all’interno di luoghi pubblici come le stazioni, permettendo alle persone in difficoltà di essere più indipendenti. Per alcune tipologie di disabilità infatti l’ambiente cittadino può trasformarsi in un vero e proprio campo minato, e al tempo stesso gli ostacoli esterni si riflettono anche nella nostra mente. Per questo alcune app già in uso in tutto il mondo permettono di pianificare il percorso più accessibile per utenti con mobilità ridotta.
Piccoli accorgimenti che fanno la differenza
Se l’abbattimento di barriere architettoniche come scalini, pendenze e spazi ridotti, è ormai obbligatorio per legge, esistono molti accorgimenti che possono facilitare la vita delle persone con disabilità. Un esempio sono le indicazioni in braille sui corrimano delle scale o sulle maniglie, oppure le porte più larghe degli ascensori, o ancora le rampe automatiche per le carrozzine sui mezzi pubblici o i servizi igienici accessibili.
Il concetto di fondo è che le persone con disabilità non devono essere considerati come cittadini di seconda classe. Per questo motivo le città devono intervenire sui percorsi dei pedoni, sui parcheggi, sugli ingressi nelle strutture pubbliche e sui trasporti: in linea generale, le amministrazioni locali e nazionali devono garantire completa accessibilità a tutte le persone, promuovendo un’informazione chiara e puntuale dei servizi e garantendo l’accesso anche ai siti di interesse culturale e turistico per i propri cittadini e per gli ospiti che ogni anno affollano le nostre città d’arte.