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Tutto quello che dobbiamo sapere sul tennis in carrozzina

Stesse regole e stessa attrezzatura, una sola variabile significativa e la passione, la velocità e la grinta di sempre.

Il tennis è uno degli sport più appassionanti e seguiti al mondo: scatti, diritto, rovescio e volée, un gioco di strategia e resistenza fisica e mentale.

Non tutti sanno, però, che è uno sport adatto anche alle persone con disabilità: si chiama wheelchair tennis, o tennis in carrozzina, ed è praticamente identico a quello giocato sul prato di Wimbledon: cambiamo piccole regole, ma la sostanza è la stessa.

Le regole del tennis in carrozzina: due rimbalzi

La principale differenza tra il tennis in carrozzina e il fratello maggiore più popolare, sta principalmente nella regola dei due rimbalzi: per motivi che possiamo definire logistici, in questo magnifico sport sono concessi due rimbalzi della palla a ogni giocatore: il primo ovviamente all’interno del campo, il secondo anche fuori.

Le regole del tennis in carrozzina

Rispetto al gioco del tennis per normodotati, non ci sono grandi differenze nel regolamento del tennis in carrozzina, oltre alla possibilità del doppio rimbalzo: le dimensioni del campo sono le stesse, idem per quanto riguarda le attrezzature e il calcolo dei punteggi. La carrozzina è considerata esattamente come una parte del corpo, quindi non può avere contatti con la palla.

Un’altra possibilità per i giocatori con disabilità è sul servizio: è concesso l’ausilio di un rimbalzo in battuta.

Attrezzature speciali per il tennis in carrozzina

Esistono infine alcune attrezzature speciali per venire incontro alle esigenze di atleti con menomazioni o disabilità particolari: le racchette Quad. Parliamo di racchette più lunghe del normale che vengono fissate alla mano o al braccio dell’atleta. Non tutti infatti riescono a impugnare la racchetta in modo saldo.

Un po’ di storia del tennis in carrozzina

Per capire dove e perché sia nato, ma anche per curiosità, diamo un’occhiata alle origini del tennis in carrozzina. Siamo nel 1976, un brutto incidente con gli sci costringe il giovane Brad Parks su una sedia a rotelle e a un lungo periodo di riabilitazione. È a questo punto che conosce Jeff Mennebraker, un atleta disabile che si è fatto costruire una carrozzina per giocare a tennis. I due uomini diventano amici e capiscono che possono realizzare un nuovo sport alla portata di tutti: nasce così il tennis in carrozzina, che dall’America arriva in Europa negli anni Ottanta e riscuote tale successo da coinvolgere migliaia di atleti in centinaia di tornei anche internazionali, fino ai Giochi Paralimpici e alla versione in carrozzina del Grande Slam.

Per chi ancora non conoscesse il tennis in carrozzina, consiglio con tutto il cuore di assistere a una partita, in video o ancora meglio dal vivo: resterete a bocca aperta!

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