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Come affrontare la disabilità in classe

Criticità e strategie della Scuola italiana nella gestione degli alunni con disabilità.

In Italia gli alunni disabili della scuola primaria e secondaria sono quasi 160 mila, la metà dei quali multiproblematici. Un numero in crescita, che ovviamente si porta dietro delle conseguenze anche a livello didattico e organizzativo.

La frequenza degli alunni disabili all’interno della classe.

Gli alunni disabili passano all’interno della classe una media di 25 ore settimanali per quanto riguarda le scuole elementari, e 22,5 per le secondarie: questo dato, in peggioramento rispetto agli scorsi anni, testimonia una frequenza parziale. Il motivo? Prima di tutto le difficoltà di adattamento della didattica ai diversi livelli degli alunni, disabili e non, ma soprattutto la tendenza a delegare il compito agli insegnanti di sostegno.

A discapito dell’inclusione scolastica.

La carenza e il ricambio degli insegnanti di sostegno.

Uno dei maggiori problemi nel rapporto tra la scuola italiana e la disabilità degli alunni è dato dal ricambio eccessivo degli insegnanti di sostegno: pur crescendo come numero rispetto allo scorso anno, al momento il numero di insegnanti è quasi la metà esatta rispetto al numero degli alunni che ne hanno bisogno. Senza contare che un bambino su due cambia insegnante ogni anno.

Come affrontare la disabilità in classe?

Vediamo alcune strategie utili per l’attivazione dei processi inclusivi.

· Una delle risorse più importanti sono i compagni di classe, che possono aiutare molto gli insegnanti a instaurare un clima di collaborazione e un processo di inclusione che stimoli e faciliti l’apprendimento e la socialità.

· La capacità di adattare la comunicazione e il linguaggio è sicuramente una risorsa fondamentale, utilizzando materiali didattici differenti a seconda dei modelli cognitivi e di abilità, attivando in questo modo canali diversi.

· L’uso di schemi, mappe mentali e strategie visive risulta sicuramente di grande aiuto per favorire le dinamiche di inclusione. L’organizzazione delle conoscenze schematizzata, le risorse iconografiche e tutte le illustrazioni si rivelano strumenti straordinari.

·  Per essere inclusiva, la didattica deve prendere in considerazione e dare reale valore a tutti i tipi di processi cognitivi e alle varie forme di intelligenza: attenzione, pianificazione, risoluzione dei problemi e memorizzazione spesso seguono strade diverse per arrivare allo stesso traguardo.

· Le variabili psicologiche incidono in larga parte anche sull’apprendimento e sulla partecipazione: autostima, atteggiamento positivo, motivazioni, senso di appartenenza, capacità affettive e di gestione delle emozioni sono tutti fattori determinanti nel percorso scolastico dell’alunno.

Gli insegnanti – di sostegno e non – sono chiamati a un grande e difficile lavoro, specialmente quando parliamo di disabilità. Non possiamo rimettere tutto alla sensibilità personale del docente e alla sua formazione, occorrono strumenti e pratiche standardizzate più efficaci ed efficienti, così da valorizzare quelle preziose risorse che sono i nostri giovani alunni.

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